CARAFFA DI CATANZARO (di Francesco Stirparo) – La cultura delle Etnie e la rivalutazione delle Minoranze etniche Albanesi, Occitano valdesi e Grecaniche trova da 22 anni il suo luogo ideale a Caraffa dove la Rassegna culturale Folcloristica per la tutela delle minoranze etniche è nata e rinverdisce anno per anno.
Ideata e coordinata dalla vulcanica Prof.ssa Cettina Mazzei la manifestazione itinerante è ritornata, dopo 6 anni, nella sua sede di origine, a Caraffa, paese da dove l’Associazione Progetto Caraffa assieme al Comune ed all’Istituto Comprensivo di Borgia Sezione Staccata di Caraffa predispongono l’iniziativa che parte da ottobre con la tematica che le scuole devono affrontare.
Sabato 30 maggio si è celebrata la giornata conclusiva con l’accoglienza dei 15 comunità rappresentate dai Sindaci e dai gruppi scuola seguiti dai rispettivi insegnanti ed un folto numero di accompagnatori. Dopo il rinfresco curato dall’Associazione Progetto Caraffa e dalla Pro Loco si è dato avvio, nella splendida cornice dell’Anfiteatro del Parco comunale, alla conferenza, dal titolo “La storia siamo noi ” presieduta dalla Prof.ssa Cettina Mazzei alla presenza degli Enti responsabili della gestione dell’Evento, l’Istituto scolastico nella veste della Dirigente Prof.ssa Rosa Procopio, il Comune rappresentato dal Sindaco Dott. Antonio Sciumbata e l’Associazione Progetto Caraffa presieduta dal Dott. Francesco Stirparo.
Ospite d’onore quest’anno è stato Bejitullah Destani, Ministro Consigliere dell’ambasciata del Kossovo in Italia, per la prima volta a Caraffa.
Hanno avviato i lavoriil Prefetto di Catanzaro Luisa Antonietta Latella, l’On. Enza Bruno Bossio e il presidente della Provincia Enzo Bruno, apprezzando l’iniziativa che fortifica il senso di appartenenza etnico in una nazione che nei flussi degli stranieri deve ricordare il nostro passato di migranti.
Interessanti itemi del convegno condotti dall’on Mario Brunetti dal Prof. Anton Berisha e dal Prof. Franco Altimari; quest’ultimo ha sottolineato la debole proposta politica di una minoranza, quella albanese, che rappresenta il 10% della popolazione nella Regione e che ha il diritto essere tutelata quale minoranza linguistica riconosciute dalla Costituzione.
Il Prof. Mandalà ha sottolineato come la Rassegna, riuscendo a coinvolgere le giovani generazioni a socializzare le diverse esperienze culturali, attivi la coscienza dell’appartenenza e rappresenti l’occasione di studio attraverso diverse forme espressive come la lingua alloglotta in primis, ma anche la pittura, i balli, i canti,i suoni.
Questa manifestazione, secondo il Professore dell’Università di Palermo, sopperisce alle carenze della legge 482 che non garantisce l’insegnamento curriculare nelle scuole di minoranze per cui è necessario chele istituzioni preposte prendano maggiore coscienza e si impegnino maggiormente per la difesa delle minoranze
“La storia siamo noi” ha concluso la Prof. Mazzei “o meglio di chi è cosciente di poterla costruire”
Particolarmente affascinante è stata la sfilata, lunga circa 300 metri, che si è snodata per le vie del paese colorandole di suggestivi suoni, vestiti multicolori e caratteristiche danze etniche, raggiungendo infine la Piazza Skanderbeg
Sul palco dopo gli inni italiano, albanese e della Rassegna, è iniziata la Kermesse guidata con grande professionalità dai due presentatori, Pino Cacozza, istrionico cantautore arbëreshë, e da Francesca Biondo, romana, eclettica creatrice di eventi.
Sul palco si sono alternati i gruppi folcloristici di Acquaformosa, Civita, Falconara Albanese, Frascineto, Gizzeria, Guardia Piemontese, Lungro, San Basile, San Demetrio Corone, Santa Sofia d’Epiro, San Benedetto Ullano della Provincia di Cosenza, Maschito della Provincia di Potenza, Caraffa di Catanzaro Vena Di Maida, Andali della Provincia di Catanzaro, quest’ultimo assieme a S. Basile per la prima volta alla Rassegna.
La sfida al ritmo di balli cori e canti della tradizione sul tema della storia di ogni paese ha visto alla fine vincere, secondo il giudizio dei Sindaci che facevano parte della Giuria, il gruppo di Maschito con una gioiosa interpretazione, seconda si è classificata Caraffa particolarmente apprezzata per la danza delle bandiere, e terza è giunta Falconara Albanese, con una interpretazione molto professionale della fondazione del paese intrecciata con una storia d’amore.
Sul palco sono state anche premiate le migliori ricerche ed i migliori elaborati grafici che hanno visto vincente la migliore qualità dei prodotti di Falconara Albanese, mentre Caraffa, fuori concorso ha prodotto un pannello di 2 metri x 2 che sarà esposto all’ingresso del paese.
Vista la grande ospitalità favorita anche dagli insegnati e genitori, che hanno assistito partecipanti ed ospiti per tutta la Manifestazione durata fino a mezzanotte, e grazie anche alla collaborazione delle associazioni locali che hanno affiancato Progetto Caraffa, il Comune e l’Istituto scolastico, si può affermare che la vera vittoria l’ha conseguita Caraffa.