MASCHITO (di Lorenzo Zolfo) – Nei giorni scorsi, nell’ambito del Progetto “Novecento”, la Fontana Skanderbeg è stata trasformata in una Aia. Nonostante la partita Brasile-Italia, tanta gente ha partecipato a questo evento promosso dall’indefesso Michele Sciarillo, un emigrante che ritornato definitivamente a Maschito, ha deciso di rianimarlo con eventi arbereshe significativi. Una manifestazione che ha promosso antichi mestieri e la valorizzazione di alcuni piatti tipici arbereshe.In bella mostra utensili di una volta, tra questi l’aratro in legno (Suglion) ed il “Dirimone”, attrezzo agricolo che serviva per la pulizia del grano di Elia Cuviello, che nel centro del paese, custodisce in una cantina, altri attrezzi antichi, il suo desiderio è quello di creare un museo della civiltà contadina.Altri attrezzi in evidenza: la macchina del grano di Tommaso Caglia. Giovanni Carlone, appassionato per la lavorazione in pietra, ha messo in mostra alcuni suoi lavori, bassorilievi con ricami in architrave. Antonio Bochicchio, dedito alla pastorizia, ha creato un piccolo gregge di pecore. Si è dato risalto anche alla cucina contadina, preparata dalle massaie Teresa Manuto, Rosa Daraia e Maria Telesca con la lavorazione della pasta fatta in casa( hanno sostenuto: “ la pasta fatta in casa è più saporita rispetto a quella comprata, che viene prodotta da macchinari. Il segreto è la semola di grano duro che mantiene la pasta più resistente ed intatta”), assaggio di fagioli con la cotenna, peperoni cruschi, pettole, e preparazione di mozzarelle in seduta stante da parte di Rocco Caraffa dei Sapori Lucani di Filiano. Anche un gruppo di giovanissimi:Gabriella,Francesco,Roberta,Esmeralda e Domenico hanno voluto essere presenti per conoscere il passato dei propri antenati: “siamo curiosi di vedere all’opera massaie e contadini che dimostrano come si prepara la cucina di una volta e come si utilizzavano attrezzi di una volta. Conoscendo il passato si può meglio costruire il futuro”. Presente anche il Sindaco, Antonio Mastrodonato: “un evento importante per i giovani e soprattutto un amarcord per gli anziani. Maschito ha bisogno di queste iniziative per arricchire il bagaglio della propria cultura arbereshe”. Michele Sciarillo, organizzatore, ha aggiunto: “è una rievocazione di antiche tradizioni. L’obiettivo è stato quello di rievocare quanto i nostri avi realizzavano nel loro quotidiano. Dalle numerose persone presenti, l’evento si può dire riuscito, grazie al contributo delle massaie e dei proprietari degli attrezzi agricoli”. Un intrattenimento musicale ad opera di Pasquale Cella di Muro lucano e Donato Albano di Forenza,all’organetto con il contributo di Nino Giuralarocca al tamburello, ha allietato la serata con balli arbereshe.