BARILE (di Lorenzo Zolfo) – Nell’ambito della rassegna autunnale, evento enogastronomico, Tumaz Me Tulez, organizzata dalla pro-loco ed amministrazione comunale, svoltasi nel convento Carmelitano Padre Minozzi, è stato presentato il libro dell’Euparlamentare e vicepresidente del Parlamento Europeo, Gianni Pittella e del giornalista professionista Marco Esposito, alla presenza del Sindaco di Barile, dott. Giuseppe Mecca, del Sindaco di Rionero, A.Placido, dei parlamentari Margiotta e Luongo del PD, del presidente della Provincia, Piero Lacorazza e dei consiglieri provinciali A.Murano, T.Gammone,T.Samela e D.Sperduto. Tanta gente presente. A coordinare gli interventi, un giornalista autorevole, Vincenzo Garramone, ex inviato Rai: “ci troviamo a dibattere un problema di scottante attualità. Federalismo vuol dire decentramento, ma allo stato attuale sembra ancora un guscio vuoto. Perché non parlarne?”. A portare i saluti, il Sindaco di Barile dott. Mecca ed il vice presidente della pro-loco Dino D’Aiuto. Ad aprile gli interventi,Roberto Speranza, segretario regionale del PD:“assistiamo ad un neocentralismo dello Stato che affossa l’autonomia locale. Siamo favorevoli al federalismo per garantire alcuni servizi essenziali in Basilicata, come l’Università e la stabilizzazione dei precari. Il PD deve riscrivere una nuova stagione federalistica, non come quella del Governo con meno fondi”.Il parlamentare Salvatore Margiotta ha aggiunto: “Pittella con questo libro fatto di numeri,analisi, ragionamenti ci vuol far capire che il Federalismo di Berlusconi e di Bossi è essenzialmente una buona truffa ai danni del Mezzogiorno ed in particolare della Basilicata”. Il presidente della Provincia, Piero Lacorazza, preoccupato per il taglio delle Province, ha riferito: “ Le Province costano allo Stato 12 miliardi di euro, pari all’1,5% della spesa corrente dello Stato. In questi 12 miliardi sono compresi la manutenzione delle strade, delle scuole. Una volta eliminate le Province, il personale non può essere licenziato e si risparmiano solo 100 milioni di euro per chi le amministra. Invece, i C.D.A. (consigli di amministrazione) di alcuni Enti, circa 7 mila,composti da persone non elette, costano allo Stato 3 miliardi di euro! Il 40% dei cittadini meridionali è favorevole al federalismo perché prova disaffezione alla politica”. Antonio Luongo ha sostenuto: “vedo un attacco sistematico ai problemi del Mezzogiorno. Tra governanti e governati vi è un conflitto. Assistiamo ad una fase di destrutturazione tra Stato, pubblica amministrazione e cittadini”. L’Europarlamentare Gianni Pittella ha sinteticamente parlato del suo libro: “è stato scritto un anno fa per denunciare i rischi del federalismo come lo concepisce la lega Nord, strumentale e di parte dove i servizi essenziali vengono messi a rischio e compromessi (a questo ha provveduto l’ultima manovra finanziaria del Governo). L’operazione lacrime e sangue sui territori è stata compiuta. C’è il tentativo di delegittimare la politica in Italia. Manca un progetto di sviluppo alternativo allo stallo in cui si vive oggi. Occorre un coinvolgimento dei cittadini anche con gli incazzati. Il Mezzogiorno può rilanciare il suo ruolo se c’è autocritica e coglie al volo i segnali di ripresa,di sviluppo e di coesione. La politica dei comizi, quella che non si confronta con i tempi e le regole imposte dall’Europa, quella che non misura i risultati è finita. E’ invece in direzione del Mediterraneo che si gioca il futuro dell’intera penisola”.