RACCONTI DI IERI ( T. Miracco) – Per i festeggiarne a S ; Atanasio, nostro Protettore abbiamo visto, durarne tutto il novenario, le donne indossare, con solennità devozione, i ricchi e sfarzosi costumi della nostra terra, gente venuta dai paesi lìmitrofi prostrarsi ai piedi del Santo; compatrioti; venuti dalle lontane Americhe cercare nella spontaneità di questa festa il fascino e il profumo del passato.
Questi ultimi ci hanno riempito il cuore di commozione.
Abbiamo visto e sentito, cosi, Atanasio Spezzano, giunto la vigilia della festa per sciogliere un voto versa Santo, raccontare gli avvenimenti più salienti della sua vita americana .
Mentre li diceva in chiesa davanti ai presenti scoppiando in lacrime e si accomunarono a lui nella preghiera.
Erano passati ben 35 anni dalla sua partenza, ma la fede aveva completamente colmato il vuoto.
Accanto ad Atanasio Spezzano stava assorta nella preghiera la nipote Pasqualina Cosentino venuta da Parma.
Abbiamo visto la signora Anna Maria Pellegrino, in Baffa fedele alle nostre tradizioni, scattare continuamente fotografieche, diceva saranno le cose che più le faranno ricordare “il nostro loco” In California, paese che la ospita da trent’anni.
Abbiamo visto Luigi Baffa assistere alle tradizionali corse coi sacchi e lo abbia mo sentito, mentre ricordavi con commozione, gli anni che lo videro partecipare alle stesse manifestazioni.
Cera una moltitudine di Signore e Signorine che facevano a gara per portare a spalla la statua del Santo in processione, e giovani e anziani far corona alla statua mentre attraversava la campagna per raggiungere la cappella costruita grazie alla solerte attività e costanza del nostro concittadino», Canonico D. Pietro Monaco.
Nè possiamo tralasciare lo spettacolo di fede offertoci dalla nutrita schiera degli studenti; fa sempre piacere vedere i giovani partecipare con lo spirito di una manifestazione religiosa; ci fanno guardare a domani con più fiducia, con maggiore serenità.
E’ inutile dirvi che il cuore, il mio cuore di improvvisato cronista, stava per scoppiare di commozione allorquando mio figlio il grande mi fece omaggio della foto qui sopra riprodotta con la seguente dedica: “A te, papà, perché tu sappia che da oggi 2 maggio 1958, continuerò io la tradizione da te iniziata quando avevi la mia stessa età” – Infatti è stato sempre, per me, un privilegio portare a spalla la statua del nostro Santo – Che il Santo ti protegga e ti elargisca le stesse grazie ricevute da tuo padre e da quanti hanno fede in Lui, figlio mio !
Nella raccolta dei fondi con i salvadanai si sono fatti onore, ma particolarmente la nostra lode va alla signorina Ferraro Rosaria che ne ha consegnati tre ad Amodio Maria Domenica, a Gallo Angelo.
Baffa Costantino (Zio Costa), in rappresentanza dei Sofioti residenti in America,mentre la nostra stima per l’incesssante attività ha senz’ altro distinto e gli ha fatto realizzare una copiosa messe di putti.
Nè si può tacere Vammi revole e incrollabile Fede dì tutti i componenti il Comi tato, elencati in altra parte di questo numero, tutti degni di elogio. L’entusiasmo e la fede del Segretario Angelo Bugliari sono a tutti noti, riteniamo pertanto inutile parlare della sua instancabile attività.
Tutti noi del Comitato facciamo ora circolo intorno al nostro beneamato Arciprete Don Giovanni Capparelli, Presidente del Comitato, per gridargli la nostra gratitudine ed i più sentiti ringraziamenti.
Sì, Rev. Arciprete, nella realizzazione di questa magnifica festa siete stato per noi l’anima, la personificazione della fiducia, meritate perciò il nostro affetto.
Animati dal Vostro incitamento e dalla Fede che ci lega al nostro Grande Protettore Vi promettiamo sin da ora che saremo sempre al Vostro fianco per far sì che questi festeggiamenti assumano una risonanza sempre più vasta sì da richiamare al paese natio tutti i Sofioti redenti all’estero che portano nel cuore gli stessi palpiti, gli stessi sentimenti che in questo piccolo lembo di Calabria ci fanno fratelli.
VIVA S. ATANSIO