NAPOLI (di Atanasio Pizzi Basile) – Nonostante siano stati educatamente informati, constatato palesemente il grado d’immaturità, sin anche nel comprendere quale fosse il senso del verbo : “rilancio”.
Gli fu offerta una chiave di lettura per avere chiara ogni loro decisione, a fini di tutela e conservazione; rilevando, che la memoria storica, da decenni è posta nelle disponibilità di comuni apprendisti/e, che notoriamente, non avendo vissuto o formatisi a Napoli, come fecero le eccellenze della storia di Terra, non hanno maturità sufficiente e predispongono esperimenti malevoli che adombrano, con veli malevoli, ogni opportunità di rilancio.
Nulla è stato incamerato in memoria, da quella breve conversazione, dove vissero i famosi Olivetari, quelle poche, semplici e fondamentali parole, durarono nella memoria, solo per poco meno di 356 K/m, e giunti, dove il patrimonio è casa, i principi divennero foglie al vento.
Vero è che allo stato dei fatti, continuarono imperterriti a preferire figure di genere confuso, esiliando nel contempo, ai margini del dibattito sociale culturale, tangibile ed intangibile, la parte sana con titoli, meriti e memoria di garbo locale.
Dopo tante belle parole e garbati intendimenti futuri fu preferita “la continuità culturale malevola”; la stessa che immagina, dispone e progetta, bandiere per terra, compromessi senza senso, apparizioni, progetti, restauri, toponimi e ogni sorta di espressione allegorico-giullaresca, presentata come memoria genuina.
Se a questo si aggiunge il dato che socialmente non si raggiungono neanche i minimali requisiti di rispetto dei cinque sensi, è palese che non vi sia più nulla da aggiungere al pozzo nero della rinascita, colma in vero di pregiudizi.
Non abbiamo bisogno dei figli dei mandatari dell’eccidio del 1806, per conoscere,sapere, valutare, come e cosa ricordare della nostra storia locale “unica e irripetibile”.
A tal proposito è bene precisare che esistono e sono numerose le eccellenze locali; se per qualche banale motivo non avete capacità per distinguerle, perché privi di nobili principi, chiedete e sarete illuminati da quanti sanno parlare capire e proporre “rilancio”.
Il modello di famiglia più duratura e solida del vecchio continente, prevedeva nel suo disciplinare, di affidare per dirigere e coordinare la continuità storica e sociale del gruppo familiare, alla persona più “caparbia e lucida”, per la crescita perpetua del gruppo.
La persona più “caparbia e lucida”, predisponeva strategie e assegnava ruoli specifici ai generi, in funzione delle capacità che essi palesavano sin da giovani, senza alcuna prevaricazione, perché la meta da perseguire non mirava alla gloria del singolo, ma alla continuità identitaria, economica, sociale e storica della specie.
Questo semplice ed elementare principio, ha reso possibile il riverberarsi delle famiglie, dalla notte dei tempi sino a oggi; è lecito, quindi, chiedersi: perche del 2019 in avanti, ad assegnare i ruoli siano i meno “capaci”, che della “lucidità” mentale ne fanno un uso improprio immaginando che sia luce a uso e consumo della propria figura che pur se illuminata mostra solo ed esclusivamente la sua ombra.