ROMA ( di I.C. Fortino) – Una rappresentanza della Comunità della Chiesa cattolica di rito bizantino “S. Atanasio” di Roma si è recata in pellegrinaggio in Albania, in occasione della Thiranìxia (Apertura della porta) della Nuova Cattedrale Ortodossa di Tirana Ngjallja e Krishtit (La Resurrezione di Cristo), in coincidenza anche con il ventennale della designazione di Arcivescovo di Tirana, Durazzo e di tutta l’Albania di Sua Beatitudine Anastasi.
All’intonazione del Krishti u ngjall (Cristo è risorto) la mattina del 24 giugno a Tirana si sono aperte le porte della maestosa Cattedrale, alla luce dei colori del grande mosaico del Pantocrator della Cupola, opera del Maestro Josif Droboniku, noto in Italia per avere affrescato e mosaicato molte chiese delle Eparchie bizantine cattoliche di Lungro (CS) e di Piana degli Albanesi (PA).
La Chiesa ortodossa albanese è autocefala dal 1937 e come tutte le altre espressioni religiose, durante il periodo del totalitarismo comunista, ha subito una forte persecuzione. Ora vive una fase di grande ripresa: ha ricostruito la gerarchia, ma è soprattutto attenta a ricostruire la spiritualità dei seguaci.
Simbolo della ripresa è anche l’inaugurazione della Nuova Cattedrale che ha visto attorno all’altare il Primate Sua Beatitudine Anastasi e gli altri componenti il Santo Sinodo: il Metropolita di Berat, di Korça, di Argirocastro, e i Vescovi di Apollonia e di Kruja.
Significativa la presenza degli esponenti delle altre espressioni religiose: l’Arcivescovo cattolico di Tirana, il Capo della Comunità Bektasciana che a Tirana ha la sede mondiale, il Capo dei musulmani sunniti, e il responsabile della Chiesa Evangelica.
In Albania le religioni hanno convissuto sempre pacificamente, hanno collaborato a favore della società civile nei momenti più difficili per la ricostruzione della nazione da un punto di vista umano e spirituale.
Quello albanese rimane un valido esempio per le comunità dove esistono diversità religiose.
I fedeli della Chiesa di “S. Atanasio” di Roma, in gran parte appartenenti all’emigrazione arbëreshe in Italia del XV-XVI secolo, hanno partecipato alla Liturgia di S. Giovanni Crisostomo nella Nuova Cattedrale e hanno porto all’Arcivescovo Anastasi gli omaggi, gli auguri e i saluti del Vescovo dell’Eparchia di Lungro, Mons. Donato Oliverio, che ha ricevuto la Chirotonia (Ordinazione episcopale) domenica 1 luglio scorso, e del Rettore del Collegio Greco di Roma, Archimandrita Manuel Nin, che, dopo la morte prematura di Mons. Eleuterio Fortino, guida la comunità dei Fedeli della Chiesa di S. Atanasio.
I pellegrini di S. Atanasio sono stati ricevuti anche dal Capo della Kryegjishata Bektashiane Botërore (Sede mondiale dei Bektascì) e dal Hoxha della Moschea Et’hem Beu di Tirana.
Infine hanno fatto visita a Scutari alla Icona della Madonna del Buon Consiglio, quella stessa icona che ha seguito gli emigranti arbëreshë del XV secolo, fino alle porte di Roma, a Genazzano, e da qui nei paesi del Regno di Napoli.