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SI RINNOVA IL BATTESIMO DELLA BAMBOLE, ANTICA TRADIZIONE ARBERESHE, NEL GIORNO DI SAN GIOVANNI.

Posted on 24 giugno 2012 by admin

BARILE (di Lorenzo Zolfo) – Ritorna, secondo l’antica tradizione , la cerimonia laica del “battesimo delle bambole” (Puplet e Shenjanjet) nella festività di San Giovanni Battista. Per iniziativa dell’Associazione Intercultura  presieduta dal’insegnante Giovina Paternoster con la collaborazione del coreografo Robert Lani (un albanese trapiantato e ben integrato a Barile da 20 anni) e di numerose famiglie e giovanissime in costume tipico arbereshe. Bambini ed adulti  domenica 24 nel tardo pomeriggio a Barile, nel piazzale della stazione si esbiranno in questa cerimonia laica. E’ un’antica tradizione arbereshe che si festeggia il giorno di San Giovanni Battista. Le bambine  tra i sette e gli undici anni, accompagnate dalle loro madri si recano allegramente presso il piazzale della stazione di Barile.Le bambine formano delle coppie, vicino ad una rampa di scale in pietra. In ogni coppia vi è una con una bambola confezionata appositamente per questa circostanza. Sono bambole ottenute avvolgendo delle fasce e pannolini per neonato attorno al manico di un grosso mestolo di ferro o di alluminio. La testa è la calotta sferica riempita di stracci e avvolta da un panno bianco con il viso dipinto sulla parte convessa. Cuffiette di lana, camiciole, magliettine, bavaglini e sacchetti porta infante completano l’abbigliamento delle bambole. A turno le bambine madri depongono a terra, con gran cura, come se si trattasse di neonati in carne ed ossa, le bambole-figlio collocandole subito sotto il primo gradino della scala di pietra e saltano per tre volte ogni volta pronunciando, cantilenandola, la seguente formula: Pupa de San Giuanni Battizzami sti pann Sti pann so’ battezzate Tutte cummari sime chiamate. Il rito finisce in questo modo:Poi prende la pupattola e la bacia, quindi la comare bacia la bambina- madre consegnandole la figlia. Dopo la cerimonia tutti festeggiano mangiando dei biscottini.

 

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Protetto: VASCHE PER LO SPEGNIMENTO DELLA CALCE

Posted on 12 giugno 2012 by admin

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I 280 ANNI DELLA STORIA DEL COLLEGIO DI SANT’ADRIANO

Posted on 31 maggio 2012 by admin

SAN DEMETRIO CORONE (di Adriano Mazziotti) – Partendo dalla fondazione dell’istituto religioso “Corsini”  di S. Benedetto Ullano, e dell’annesso Liceo sono stati ricordati alla grande all’ombra dello storico Istituto, con  una cerimonia molto apprezzata dai tanti  presenti e dai relatori.

Il rettore del Seminario Italo-Greco-Albanese di Cosenza, papàs Pietro Lanza, l’arciprete di S. Demetrio C., Andrea Quartarolo, il viceprefetto di Cosenza, Giuseppe Di Martino, l’assessore provinciale Maria Francesca Corigliano, il direttore regionale Rai, Demetrio Crucitti; e inoltre l’ambasciatore di Albania, Llesh Kola, il viceambasciatore della repubblica del Kosovo, Avni Hasani.

Hanno preso parte anche il sindaco, on. Cesare Marini e il prof. dell’Unical Franco Altimari. Voluto e organizzato dal dirigente dell’Istituto Omnicomprensivo di S. Demetrio Corone, Antonio Iaconianni, e patrocinato dal Comune, l’incontro ha acceso i riflettori sul Collegio Italo-Albanese di Sant’Adriano, attorno al quale ha ruotato la storia di questo centro, quella calabrese e della etnia arbëreshe.

La sua storia inizia nel 1732 a San Benedetto Ullano per interessamento del papa Clemente XII.

Alla base della sua istituzione vi era la volontà di garantire l’educazione e l’istruzione gratuita negli studi classici, teologici e nei riti ecclesiastici alla gioventù arbëreshë cattolica di  rito bizantino, desiderosa di intraprendere la carriera ecclesiastica.

Nel decennio napoleonico, il Collegio venne elevato a Liceo delle due Calabrie, e non pochi furono, più tardi, gli studenti  Italo-Albanese che divennero protagonisti dei  moti risorgimentali calabresi.

Gli inizi del ‘900, ormai spoglio dei principi religiosi che furono alla base della sua fondazione, il Collegio fu  inserito nel protocollo di intesa politico-culturale tra il Governo italiano e l’Albania.

Tra gli studenti, vennero ospitati anche una dozzina di giovani albanesi a spese del Governo italiano; da qui l’aggiunta di “Istituto Internazionale Italo-Albanese”. Continue Reading

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CONFERENZA PROF. REXHEP ISMAJLI – LUNEDI’ 7 MAGGIO 2012 ALLE ORE 11 ALL’UNICAL

Posted on 06 maggio 2012 by admin

Nell’ambito delle attività culturali della Sezione di Albanologia, lunedì 7 maggio 2012, alle ore 11.00, nell’ AULA MULTIMEDIALE DEL DIPARTIMENTO (2° piano, CUBO 20B),

 

il prof. Rexhep Ismajli, dell’Accademia delle Scienze e delle Arti del Cossovo, terrà una conferenza sul tema:

I LEGAMI  LINGUISTICI TRA ROMENO E ALBANESE


Në kuadrin e aktiviteteve kulturore të Degës së Albanologjisë, të hënën 7 maj 2012, në orën 11.00, në Sallën Multimediale të Departamentit,

prof. Rexhep Ismajli, i Akademisë së Shkencave dhe Arteve të Kosovës, do të mbajë një konferencë mbi temën:

LIDHJET GJUHËSORE MIDIS RUMANISHTES DHE SHQIPES

 

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Protetto: 150° – PERCHÉ GLI ARBËRESHË NON SONO SALITI SUGLI ALTARI?

Posted on 01 aprile 2012 by admin

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Protetto: GLI ECHI CALABRESI SONO ARBËRESHË

Posted on 12 febbraio 2012 by admin

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NEL CENTOCINQUANTENARIO DELL’UNITA’ D’ITALIA. LA PROVINCIA DI LATINA. TERRITORI, ECONOMIA, SOCIETÀ’, ISTITUZIONI, FERMENTI POLITICI E CULTURALI. QUESTIONI E IMMAGINI.

Posted on 10 febbraio 2012 by admin

Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano Comitato di Latina; La Provincia di Latina

in collaborazione con:

Presidenza del Consiglio dei Ministri – Unità Tecnica di Missione, Archivio di Stato di Latina Ufficio Scolastico Regionale


Organizza la mostra dal titolo:

NEL CENTOCINQUANTENARIO DELL’UNITA’ D’ITALIA. LA PROVINCIA DI LATINA. TERRITORI, ECONOMIA, SOCIETÀ’, ISTITUZIONI, FERMENTI POLITICI E CULTURALI. QUESTIONI E IMMAGINI.


Dirczione scientifica: Aldo Di Biasio, Fausto Orsini, Pier Giacomo Sottoriva

Elaborazioni grafiche: Livio Pizzi

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PER I PAESI ARBËRESHË DEL VULTURE RICHIESTA DI PROCLAMAZIONE DELLO STATO DI CALAMITÀ NATURALE

Posted on 08 febbraio 2012 by admin

GINESTRA (di Lorenzo Zolfo) – Con lettera inviata al presidente della Giunta Regionale, al Prefetto ed al presidente della provincia di Potenza,L’Amministrazione Comunale di Barile, viste le intense nevicate che perdurano già da alcuni giorni e che hanno interessato l’area nord Basilicata e l’intera Regione, chiede, con la presente, lo stato di calamità naturale. Ecco il contenuto del fax inviato a firma del Sindaco dott. Giuseppe Mecca: “La nostra Amministrazione ha prontamente attivato il Piano Neve e con nota trasmessa alla Regione Basilicata, alla Provincia di Potenza ed alla Prefettura ha chiesto l’intervento della Protezione Civile. Per quanto sopra si ritiene necessario che il Presidente della Regione Basilicata possa assumere, il più rapidamente possibile, tale decisione atteso che gli ingenti danni al pubblico e privato patrimonio già subiti rischiano di aggravarsi notevolmente nelle prossime ore e compromettere anche la sicurezza dell’intera comunità che già vive momenti di grandi difficoltà. Le problematiche indotte dalle condizioni metereologiche che gravano sul nostro territorio, di carattere eccezionale, impongono provvedimenti ed interventi urgenti e di conseguenza la richiesta al Governo dello stato di calamità naturale assume un’importanza fondamentale e prioritaria”. Mentre la situazione neve nell’altro centro arbereshe di Ginestra, dove sono caduti altri 30 cm di neve, pur non essendo drammatica, è al limite della sopportabilità. Il Sindaco, dott. Giuseppe Mecca ha organizzato un incontro con la protezione civile e la croce rossa italiana, per un paese costituito dalla maggior parte da anziani, nel quale si evince: “Il Sindaco, in qualità di massima autorità di protezione civile, visto lo stato di emergenza dichiarato dalla Prefettura, attiva con uomini e mezzi le associazioni presenti sul territorio: la Croce Rossa per il servizio “Pronto Farmaco” e la Protezione Civile per richiesta di beni di prima necessità ed ogni eventuale esigenza si presenti di supporto alle attività comunali”. Intanto da tre giorni è rimasta bloccata la dottoressa di guardia medica, dopo il servizio di domenica notte, non ha potuto raggiungere la sede di Ripacandida, rimasta bloccata fino alla serata di martedì scorso. Attualmente è stata ospitata da una signora del posto ed è in attesa di essere prelevata dalle forze dell’Ordine per raggiungere la sede di lavoro. In fatto di viabilità, la provinciale n° 10 III tronco Ripacandida-Ginestra è stata riaperta dal Comune di Ripacandida con i mezzi a disposizione, l’impresa Di Felice con una grossa pala meccanica ha liberato la strada, in alcuni punti coperta due metri. Su questa strada vive una famiglia con una figlia bisognosa di cure, alla vista dei mezzi spartineve un sollievo per la famiglia Leopaldi. Sulla strada Ginestra-Venosa IV tronco sono all’opera dalle ore 13 due mezzi a disposizione della provincia, una terna munita di palla meccanica ed escavatrice ed un trattore con pala meccanica,  dopo due ore sono riusciti a “rompere” il tratto di strada più pericoloso dove si sono accumulati oltre due metri di neve. In serata raggiungeranno Venosa. Le scuole a Barile, Ripacandida e Ginestra resteranno chiuse fino a sabato prossimo.

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IL DIRETTORE DELLE POSTE DI GINESTRA, VENENDO DA RIPACANDIDA, FA DA APRIPISTA SU QUESTA STRADA.

Posted on 04 febbraio 2012 by admin

GINESTRA (di Lorenzo Zolfo) – Finalmente dopo la tempesta arrivano gli interventi. La macchina organizzatrice spartineve della Provincia e di alcuni Comuni del Vulture ha funzionato già dalla prima mattinata di sabato 4 febbraio, anzi già nella serata del 3 febbraio mezzi spargisale della Provincia sulla Barile-Ginestra-Venosa erano già in funzione. Probabilmente, quei pochi centimetri di neve, caduti nella mattinata di venerdì scorso, che hanno mandato in tilt la viabilità provinciale Barile-Venosa (l’intera arteria era uno strato di ghiaccio, molte veicoli si sono bloccati, in salita, a pochi metri dall’imbocco della  superstrada Potenza-Melfi ),nonostante le previsioni dei giorni scorsi avessero preannunciato l’arrivo della neve, basti citare che i primi mezzi spalaneve della Provincia si sono mossi dopo le 9 ( a Ginestra un mezzo è transitato verso le 9,30), sono serviti da lezione alla Provincia. In caso di emergenza neve non bisogna guardare l’orario, bisogna intervenire e basta. Così è successo nella prima mattinata del 4 febbraio, nonostante i circa 30 cm di neve, la superstrada Potenza-Melfi, per chi proveniva da Venosa e Ginestra (e sono tanti, in particolar modo i tanti operai della Fiat-Sata di San Nicola di Melfi),era raggiungibile senza particolari problemi. A Ginestra, coperta da oltre 30 cm di neve, non si sono verificati problemi particolari, il direttore dell’Ufficio Postale,Mario Santomauro di Ripacandida, alle 7,30 ha aperto l’ufficio,garantendo il servizio pensione ai numerosi anziani del paese (che nonostante il freddo e la neve si sono presentati numerosi) ed anche il servizio Bonus Idrocarburi. Ha raggiunto Ginestra con la sua Panda 4×4, facendo da apristrada su questa arteria che in alcuni punti, in  contrada La Macchia, zona esposta ai venti, la neve accumulata raggiungeva anche i 50 cm, in quanto il mezzo spargisale della Provincia non era ancora transitato sulla Ripacandida-Ginestra. Quest’ultima strada sembra sia stata liberata dal mezzo comunale di Ripacandida, che ha liberato le strade interne anche del paese. Così anche a Ginestra, un trattore equipaggiato come spartineve, nelle prime ore del giorno ha liberato le strade principali del paese. L’unico problema, creato dalla notevole quantità di neve caduta, sulla strada che conduce al cimitero, i tanti rami spezzati dei pini che abbondano su questa strada (vedi foto). Le scuole di Ginestra, Ripacandida e Venosa sono rimaste chiuse con ordinanza del Sindaco.

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22 GENNAIO 1912 – 22 GENNAIO 2012 – Janari i Passionatit

Posted on 22 gennaio 2012 by admin

NAPOLI (di Atanasio Pizzi) – Lunedì ventidue Gennaio del millenovecento dodici, in via Ascensione 24, nasceva Janari i Passionatit, mio padre.

La sua famiglia di umili origini, seppe educarlo secondo nobili principi e lui, facendo tesoro di quelle basi, seppe emergere prima come pastore e poi con il solo bagaglio di arte e manualità, ereditata da suo  padre,  riusciti a dare valore alla sua vita in modo egregio e dignitoso.

Il matrimonio con la sua amata Lina, mia madre, la fedele compagna con la quale ha condiviso tante gioie e difficoltà.

Come le vicissitudini della guerra, che li aveva divisi, sino a quel rocambolesco ritorno a piedi, da Riva di Trento sino in paese, che come un segno del destino termino’ il 2 maggio a ostilità concluse, presentandosi davanti al sagrato della chiesa mentre il santo era portato in processione.

L’episodio  segnò la vera ascesa per assumere la meritata posizione sociale, per la quale alcune persone si posero sempre come ostacolo, perché non facile figura da emulare, specie per il fatto, di voler  consolidare un gruppo familiare che nell’ambiente del piccolo centro, si distingueva per; rigore, onestà e validissima operosità.

Niente e nessuno ha mai potuto disgregare il modello di famiglia  realizzata, pur se i tentativi a tal proposito non furono né pochi e né flebili.

Donasti ad ognuno dei tuoi figli, il meglio di te, arte, operosità, parsimonia e caparbietà, ma per colpa della salute, che è venuta meno troppo presto, non hai avuto l’opportunità di trasferire compiutamente i valori in alcuni di essi, per questo motivo l’operosità divenne indifferenza e la parsimonia avarizia. Continue Reading

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