NAPOLI (di Atanasio Pizzi) – I monumenti e le opere dell’arte in senso generale vengono ricordati quasi sempre per l’estro artistico o la genialità di chi gli ha dato forma e vita, sono rari i casi in cui viene associato al prodotto artistico quello del committente.
La cupola del Brunelleschi nel Duomo di Firenze, la Pietà di Michelangelo, la Reggia Vanvitelliana di Caserta, le grandi coperture in cemento armato di Morandi, le unità abitative di Le Corbusier e tante altre come queste, realizzate in periodi diversi della storia vengono ricordate e poste in evidenza non per il periodo in cui furono realizzate non per il committente che finanziò l’opera ma per la capacità professionale degli artisti.
Quando l’opera ha valore di rilevanza internazionale gli storici per dissociarla dal periodo in cui è stata realizzata la associano, giustamente , all’artista così che l’opera assuma una valenza tale da svincolarla delle ideologie e rappresenti solamente quello strumento che da sempre unisce gli uomini di ogni luogo e dove: l’arte.
È il caso del primo ponte italiano sospeso da catenarie dell’ingegner Luigi Giura che viene rievocato non per la genialità di chi l’ha pensato disegnato e realizzato in tutti i suoi più piccoli particolari ma viene associato al periodo storico in cui fu realizzato. Continue Reading