NAPOLI (di Atanasio Pizzi Basile) – Quando un progetto di tutela, è accolto dagli organi superiori di buon grado e gli altri, mi riferisco ai sottoposti, non ne comprendono l’importanza, si potrebbe anche farmene una ragione perché chi nasce litireë non sarà mai un arbëreshë.
Tuttavia se poi il frutto della operosa e interminabile intuizione, finisce nelle disponibilità economiche di chi non ha doveri deontologici, perché senza titoli professionali; la cosa infastidisce e non poco, specie se a prendere lo scettro organizzativo sono persone che non hanno ancora compreso, nonostante la loro età, con quali dispositivi navigare, cosa ancor più grave, per ripicca infantile, sono rimosse anche le persone che hanno operato con dedizione.
Dicono che Shë Thanasi aggiusta ogni cosa: questo e vero, ma è sempre un Santo e per prassi divina, dopo una penitenza in preghiere, perdona.
Allo stato, si vorrebbe informare, gli ignari operatori economico-culturali, che il letto dove nacque i direttore d’immagine, resta ancora allocato sotto la sella, si dice sia appartenuta al diavolo, questo è noto che non sia attorniato, ne dall’incenso e ne della beatitudine specie quando si tratta dei suoi protetti.
P.S. Alla fine si ricordò anche chi partorì sotto quella sella e chiese favori.