NAPOLI (di Atanasio Basile Pizzi) – Per produrre un itinerario coerente tra passato, presente e futuro. di una identificata regione storica, sottoposta a riqualificazione per esigenze, di rilancio del territorio, che vive le incontrollate manomissioni per cause indotte o naturali; occorre predisporre una capillare indagine locale per le fondamenta, in campo storico, antropologico, sociale, geologico e le arti poste in essere dagli indigeni locali.
Ciò va svolto in ordine di procedure rispettose dei disciplinari del progetto architettonico, avendo chiari i trascorsi storici, sociali antropologici geologici oltre le discipline indispensabili per una buona indagine.
Tutto questo al fine di fornire senso dell’eventuale rinnovamento, specie si dovesse incorrere nelle estreme emergenze della ricollocazione, cui è indispensabile tracciare la direttrice unidirezionale locale, che unisce passato, presente e futuro.
La ricerca in questi casi specifici, non vuol dire che per altri casi, vale il libero arbitrio, tralasciando gli strumenti idonei a garantire il giusto equilibrio ambientale e storico locale, noto come, il genius loci; il patto secondo il quale lega inscindibilmente, uomo e territorio.
Allo scopo diventa fondamentale la cooperazione tra figure professionali “Memorie di quel Territorio” quali: Antropologo, Architetti, Agronomi, Economisti, Geografi, Geologi, Giuristi, Psichiatra, Paesaggisti, Sociologi, Urbanisti, Amministratori, Associazioni e Memorie locali.
A oggi si è intrapresa una deriva trasversale all’antico senso dei piccoli centri urbani o dei centri storici delle città, una trasformazione nel rapporto tra natura e spazio antropico, il che ha prodotto una frammentazione delle funzioni all’interno dei centri antichi suddividendo il ruolo, che apparteneva i luoghi privati, le attività minori, gli spazi pubblici e i luoghi per l’incontro tra generazioni.
Si è smarrito il senso di “Medina” con tutte le funzioni sociali, economiche, di mutuo soccorso, attraverso i cui si attivava l’armonia dei cinque sensi.
Si è terminato nello sconvolgere il significato dei luoghi, dove le barriere non sono state mai fisiche ma sistema fisico dell’insieme al suo interno e per questo identità che ti conosce perché parte che completa ila vita del costruito.
Oggi si preferisce, o meglio viene imposta in nome di un’economia globale, che distingue nettamente il fruitore e la “Mediana” smarrendo il confine antico, isola le persone dalle altre attività sociali e fa che l’interesse siano metriche che non vanno oltre il momento che viviamo fuori dalla nostra identità, luoghi fugaci che propongono la socializzazione di momenti figurati a favore dei pochi che non hanno alcuna consapevolezza di luogo, storia e uomini.
Esiste una fascia mediterranea che va dalla Grecia/Albania, l’Italia meridionale, la Francia e la Spagna in cui s’identifica un modello sub familiare denominato Vicinato, che per le genti di estrazione balcanica, ancora più radicata, è l’antico laboratorio di ricerca dell’antico gruppo, familiare allargato, denominato Lijia o Gjitonia per quanti si trasferirono come profughi nel meridione italiano.
Fenomeno identitario a tutela della propria radice identitaria, gruppo locale in armonia con il territorio, caratteristica del genius loci che si misura con un ben identificato ambito del centro antico.
A oggi nulla si fa per divulgare o adoperarsi per il riconoscimento ed eventualmente proporre, un modello antico di fare economia e caratterizzare il territorio in cui si attivavano i cinque sensi, non per distinguersi ma solo per proporre un modo antico di vivere e cooperare con le persone che ti stanno a fianco.
A tal fine è opportuno adoperarsi per finalizzare quanto segue:
- alimentare, favorire, suscitare politiche ed azioni sociali per fermare l’inquinamento dovute ad un utilizzo incontrollato e massivo di risorse ambientali non rinnovabili e scaturenti dalla applicazione di domini economici e industriali di modelli economici pervasivi;
- sostenere attivamente la sicurezza strutturale urbana e territoriale, con esperti opportunamente formati;
- sviluppare azioni collettive di informazione, di organizzazione e sostegno alla Protezione Civile e per la prevenzione dei rischi naturali, collaborando altresì alla creazione di strutture di prevenzione territoriale in collaborazione con istituzioni e programmi di sviluppo formativo, scientifico e di gestione dell’emergenza a scala nazionale ed internazionale;
- originare processi culturali determinati e di immaginario collettivo, sul rapporto uomo–natura e sulla adozione di economie urbane non invasive sulla determinazione delle trasformazioni dell’ambiente naturale e antropico e dell’urbanistica come metodo per sostenere il riequilibrio ambientale;
- sollecitare la società per ridefinire ed inquadrare la decisione pubblica istituzionale della trasformazione antropica e di rinaturalizzazione del territorio, con procedimenti di pronunciamento collettivo; progetti partecipati, di coerenza con la produzione e assoggettare l’iniziativa privata alle generali scelte pubbliche in materia di ambiente e territorio;
- promuovere iniziative di class action e porsi come parte civile in processi giudiziari sia penali che di giustizia amministrativa, che vedono l’insorgere e l’identificazione di reati contro l’ambiente, la sua fruizione e il godimento di esso da parte dei Cittadini, che si vedono deturpato l’ambiente naturale o gli scenari della memoria;
- suscitare il più vivo interesse e promuovere azioni per la tutela, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali, dell’ambiente naturale e antropico, del paesaggio urbano, rurale, dell’ambiente montano, con particolare dell’ambiente naturale in generale, del patrimonio monumentale, dei centri antichi, dell’architettura storica e storici moderni o contemporanea, dell’urbanistica risolutrice dell’abitare, del vivere e del produrre in equilibrio con l’ambiente e per la qualità della vita;
- promuovere la diffusione e l’informazione sulla tecnologia migliorativa dell’uso dello spazio urbano e territoriale, caldeggiando tipologie definibili “smart” ed evitando nel contempo gregarismi comportamentali di dipendenza da soggetti e/o organismi economici privati attualmente dominanti;
- promuovere la ricerca e l’utilità sociale, favorendo l’elaborazione, la diffusione della cultura del disegno eco-industriale, per la creazione di prodotti utili e di facilitazione relazionale;
- stimolare la promulgazione e l’applicazione di Leggi per la tutela del territorio e promuovere l’intervento per l’accrescimento dei poteri pubblici, allo scopo di evitare manomissioni al patrimonio storico, artistico ed ambientale, nonché assicurarne il loro corretto uso e l’adeguata fruizione;
- stimolare l’adeguamento della legislazione vigente al principio fondamentale dell’art.9 della Costituzione, alle convenzioni internazionali in materia di tutela dei patrimoni naturali e storico-artistici ed in particolare alle direttive della Unione Europea;
- contrastare ogni forma di abusivismo edilizio e di proposte legislative relative a condoni e politiche di riassetto panificatori che prevedono iniziative e piani di conclamata nuova cementificazione e impermeabilizzazione del suolo;
- sollecitare se opportuno, anche mediante agevolazioni fiscali e creditizie, la manutenzione dei beni culturali ed ambientali e il loro pubblico godimento;
- sollecitare anche attraverso agevolazioni fiscali le donazioni allo Stato di raccolte o beni di valore storico, artistico e naturale al fine di una migliore valorizzazione;
- promuovere l’acquisizione da parte dell’Associazione di edifici o proprietà in genere, di valore storico-artistico, eventualmente anche la gestione secondo le esigenze del pubblico interesse;
- promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturale del Paese mediante iniziative di educazione specifica nelle Scuole e nelle strutture culturali locali, con formazione permanente ed aggiornamento professionale degli operatori, nelle attività di formazione ed educazione in istituzioni locali e sociali;
- promuovere idonee forme di partecipazione e aggregazione dei Cittadini e dei giovani per la tutela e valorizzazione dei beni culturali, del paesaggio, del territorio, svolgere e promuovere iniziative editoriali relative alle attività e agli scopi dell’Associazione, con permanente comunicazione sociale diretta ed indiretta, finalizzata e lasciare memoria storca a quanti partecipano alla vita del luogo;
- promuovere la formazione culturale dei Soci anche mediante viaggi, visite, corsi e campi di studio per la memoria locale e quella comparata di macroaree simili;
- promuovere la costituzione o partecipare a federazioni di associazioni con fini anche soltanto analoghi, nonché costituire consorzi e comitati con associazioni o affiliazioni o gemellaggi, conservando la propria autonomia ed in generale, svolgere qualsiasi altra azione che possa rendersi utile, secondo i principi sopra espressi;
- organizzare e promuovere interventi e servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni di equilibrio dell’ambiente, dell’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali, compreso la promozione di azioni di pianificazione scientifica, progettuale, di gestione delle attività per l’efficientamento energetico, dell’innalzamento tecnologico generale dei servizi e della raccolta e riciclaggio dei rifiuti urbani, speciali e pericolosi, nonché la strutturazione a tal fine, di politiche per incrementare i requisiti tecnici e urbanistici al fine del miglioramento del patrimonio edilizio;
- dare impulso e promuovere interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.42, e successive modificazioni e integrazioni. Contribuire e operare per la diffusione in seno alla Società dei temi del riequilibrio ambientale, della formazione di esperti in tali discipline, dei temi divulgati e propri dell’Associazione e della formazione generale di Cittadini sui temi sopra elencati;
- candidarsi alla gestione dei beni e patrimoni civici pubblici, alla progettazione tecnica, ambientale, urbanistica delle trasformazioni per il riequilibrio ambientale, geologico, agrario, paesaggistico ed ecologico del territorio, alla creazione di luoghi per la divulgazione, conoscenza e per l’acquisizione di nuove esperienze per la riscoperta dell’ambiente e del territorio;
- candidarsi a programmi di ricerca scientifica e operativa sia a scala nazionale che internazionale, nonché a programmi di cooperazione internazionale, di cooperazione decentrata, in collaborazione con il Ministero degli Esteri e altri Ministeri preposti allo Sviluppo Economico. Ovvero per sviluppare la collaborazione urbanistica e di pianificazione ambientale, gestionale economica ed ecologica in programmi generali o locali, anche in collaborazione e programmazione congiunta tra paesi. Nonché sviluppare e partecipare a programmi ordinari e complessi dell’Unione Europea, di Paesi al di fuori dell’Unione Europea, di Federazioni o sistemi di federazione tra Paesi e partecipare altre sì a programmi e progetti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, e delle sue Organizzazioni di Settore e pure ad iniziative di soggetti privati in linea con gli obiettivi dell’Associazione.