Napoli (di Atanasio Pizzi) – Nella toponomastica storica di Santa Sofia “Uhda Kasanesh” rappresenta un’altra delle incongruenze storiche cui non è stata data una coerente lettura; per questo essa ha assunto frettolosamente il ruolo di strada che conduce a Cassano dello Jonio, appellandola.
Essendo i Sofioti un popolo attento, preciso e determinato, oltre tutto la storia ci conferma che sono stati, gli unici a insediarsi all’interno del territorio più prossimo a Bisignano, ad essi sono riconosciuti, il senso della misura e i precisi obiettivi da perseguire, senza smarrire in alcun modo il senso dell’orientamento, tuttavia qualcuno ritiene che una strada che conduce ad Est, con il nome di un centro nevralgico come Cassano allo Jonio che si trova in direzione Nord abbia ragione di essere.
E chiaro che l’enigma va ricercato nella zona o la conca che la strada taglia perpendicolarmente e rappresenta il luogo più sano climaticamente di Santa Sofia, giacché area coltivabile a dimora ortofrutticola autoctona del piccolo centro.
Alla quale va affiancato un altro toponomi Sofiota di cui avremo modo di trattare in seguito
La conca aveva ed ha, nonostante le modificazioni avvenute dagli anni sessanta sino a oggi per opera dell’uomo; una conca a forma di ventaglio il cui vertice e la parte più alta, punta verso la località detta kiubica, mentre la base si adagia tra la località Chiesa Vecchia e il cozzo detto Mezzo-Naso. La conca essendo attraversata dai torrenti di Kroi Malit, Galatrella e Pedata Shën Mërish, lo rendono salubre sotto il punto di vista ambientale.
Le Correnti ascensionali rendono il luogo temperato per la sua forma particolare, che mantiene a regime costantemente un vortice di ventilazione ascensionale in direzione Nord, sud; in oltre la superficie a tre dorsali riesce a distribuire acque genuine e ricche di Sali minerali, che caratterizzano univocamente i suoi prodotti posti a dimora.
Quisisana o De loco Sano, Luogo Sano, sono generalmente appellate sin dall’antichità queste rarissime aree di salubrità, microclimi ideali dove le caratteristiche della natura trovano dimora per offrire l’armonia de eccellenza; da qui il toponimo: Ka-Sana; il resto della storia, la tratteremo più in la, quando Le Amministrazioni! faranno l’appropriato “mea culpa pubblico” per gli errori fatti a scapito del preziosissimo borgo dagli anni sessanta, senza soluzione di continuità, del secolo scorso a oggi.
Comunque rimango speranzoso nel ritenere che, alla fine, acquisiscano consapevolezza e chiedere scusa a chi si è stato chiamato a corte da Napoli senza avere poi ricevuto udienza.