NAPOLI (di Atanasio Pizzi) – Il prof.Aldo Di Biasio ha pubblicato la prima parte del poderoso articolo sull’ultimo numero di “Storie di posta” con il concetto che: La rete stradale resta vincolata alle necessità e alle esigenze dei singoli Stati, ma l’inizio del Risorgimento, che data nel secondo Settecento, pone il problema dell’Unità italiana anche nella cartografia, benché per la verità gli atlanti abbiano sempre presentato l’Italia nei suoi confini naturali, purtroppo lo studio raffinato condotto in maniera esemplare rimarrà incompleto, poiché l’autore è scomparso prematuramente.
Specialista delle dinamiche sociali politiche e di rilancio economico che ha interessato la storia del meridione, con entusiasmo e puntigliosa professionalità, conosceva ogni piccolo dettaglio bibliografico e archivistico delle sue ricerche.
Da poco tempo in pensione, lavorava ininterrottamente al proseguimento, della storia dell’Ottocento, attraverso la questione meridionale, essendo un ottimo conoscitore del periodo napoleonico, studiava e approfondiva, attraverso l’utilizzo del territorio, la realizzazione e la fruibilità delle strade, gli aspetti politici e sociali che questi percorsi producevano allo sviluppo economico dell’Italia.
Orgoglioso di vivere a pochi passi dall’antica via Appia e dalla stazione di posta del Garigliano, oggi è l’area dove il primo il ponte a catenarie continua a collegare l’antico regno di Napoli con in resto dell’Italia e di cui il professore conosceva ogni piccolo dettaglio sia del ponte sia delle zone agricole ad esso adiacenti.
Autore di molti libri e pubblicazioni che riferiscono della storia del Mezzogiorno, attraverso la comunicazione, l’economia, l’amministrazione, l’agricoltura oltre alle dinamiche politiche che portarono alla realizzazione di strade e ferrovie.
In termini di crescita del nostro sapere, restano fondamentali per noi i numerosi riferimenti bibliografici che ci ha lasciato in eredità, un raffinato studioso, capace nei suoi interventi pubblici di ricordare i titoli e gli autori le pagine dei libri da cui elaborava le sue conclusioni, che arricchiva con innumerevoli e inediti aneddoti.
Sapeva essere severo al momento giusto, ma ciò che più lo caratterizzava era la sua innata capacità di analisi e di leale confronto che doveva camminare solamente nella strada della lealtà e del rispetto, sempre pronto ad aiutare e collaborare per la ricerca della verità storica di questa nostra nazione.
Professore associato di Storia moderna nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Napoli L’Orientale ha insegnato Storia d’Europa presso la Seconda Università Partenopea.
Gli studi da me condotti sul Luigi Giura mi hanno dato l’opportunità di conoscerlo nel giugno del 2010, da allora questo luminare senza eguali, mi ha dato la possibilità di reperire e confrontare materiale indispensabile per la storia della comunità albanofona.
Nato a Latina il 29 luglio 1947, ci ha lasciato materialmente la sera del due di gennaio, ma il suo sorriso, l’entusiasmo e la sua passione illumineranno sempre le strade dello sviluppo e della conoscenza, sicuri di averlo sempre al nostro fianco.