NAPOLI – (di Atanasio Pizzi)
e nanì……punoni mërh
Si è svolto il 13-10-2010 a Catanzaro, la riunione per la formazione del nuovo Comitato Regionale per le minoranze linguistiche (CO.RE.MIL).
Vi hanno preso parte i sindaci e le associazioni che operano nelle tre aree alloglotte della Regione.
Nella seduta sono stati designati i quattro componenti sindaci per rappresentare l’area albanese:
Si tratta di Antonio Migliazza, di Caraffa; Giuseppe Rizzo, di Cerzeto; Vincenzo Tamburi, di San Basile, Vincenzo Francesco Sanseverino, di Santa Sofia d’Epiro.
Le due personalità designate dalle associazioni albanesi sono Giuseppe Cacozza e Vincenzo Straticò.
Per quanto riguarda la nomina dei due sindaci designati a rappresentare l’area grecanica:
Sono stati designati Mario Giovanni Squillaci, sindaco del comune di Bova Marina e Agostino Zavettieri, sindaco del comune di Roghudi.
Per quanto attiene alle personalità parlanti, è stata designata per le associazioni grecaniche il professor Filippo Violi di Bova Marina, quelle occitane, Carlo Pisano, di Guardia Piemontese.
Le Università di Cosenza e Reggio Calabria hanno nominato come esperti, Francesco Altimari e Francesca Paolino.
Il sindaco di Guardia Piemontese Vincenzo Rocchetti entra di diritto a far parte del comitato essendo l’unico comune a rappresentare l’area occitana.
Le personalità designate per lo scopo sono di tutto rispetto e i loro nomi riecheggiano nelle vicende evolutive delle comunità minoritarie Calabresi, personaggi di elevato spessore culturale e giovani amministratori con il giusto bagaglio d’innovazione e caparbietà.
L’auspicio è quello che si possano realizzare, attraverso le loro valutazioni, quei progetti che portino al giusto rilancio le minoranze che aspettano ancora un adeguato assetto turistico.
Anche perché in una Regione come la Calabria, piena di bellezze e di scenari e tradizioni multietniche la rendono unica nel panorama nazionale e non può che puntare, per il suo rilancio, sulla carta vincente del turismo.
I membri della commissione valutino opportunamente quei progetti che si possono legare tra di loro nel tempo, cercando tra quelli che diano continuità e abbiano un filo logico, in merito alla divulgazione e conoscenza del nostro piccolo mondo, fatto di singolari e uniche eccellenze.
Mi auguro che la possibilità che è stata messa a loro disposizione, dalle giuste istituzioni, non vada dispersa nella pubblicazione d’inutili album fotografici o di mere elencazioni storiografiche che non migliorano o promuovono in modo opportuno le etnie calabresi.
I tempi e le menti oggi, a mio avviso, sono elastici e adeguatamente preparate per portare in auge il nostro piccolo mondo vissuto nell’ombra degli eventi a cui, noi minoritari, abbiamo dato l’essenziale contributo.
Nello specifico degli albanofoni, che prendo ad esempio, la loro forza che li ha sempre distinti, è stata la capacita di realizzare gruppi coesi il cui fine era di migliorare l’intera comunità estesa.
Mi auguro che il comitato funga come punto di riferimento e d’incontro per le reali esigenze della comunità minoritaria; la quale non ha mai avuto un punto di riferimento certo sotto l’aspetto politico, sociale ed economico cui rivolgersi.
C’è quello ecclesiale ma al momento vive un pericoloso periodo di stallo; speriamo che voi con il vostro lavoro sappiate offrire le giuste valenze come i buoni genitori danno ai propri figli.
Affermando che le premesse per un buon operato della commissione ci sono tutte, a noi non ci resta che augurarvi buon lavoro.