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CAVALLERIZZO: CRONISTORIA DEGLI AVVENIMENTI

Posted on 23 ottobre 2014 by admin

OLYMPUS DIGITAL CAMERA (Associazione Cavallerizzo Vive – Kajverici Rron) – Il 7 marzo 2005 si verifica un movimento franoso che coinvolse 30 abitazioni su circa 270 ed un tratto di strada provinciale di importanza cruciale per i collegamenti fra i paesi vicini (circa una decina)La frana del 7 marzo 2005 era conosciuta da anni addietro

L’11 marzo 2005, con D.P.C.M. pubblicato sulla G.U. n° 67 del 22 marzo 2005, viene dichiarato lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2006, poi prorogato con successivi decreti fino al 2012.

Nel marzo 2005 entra in carica il nuovo Sindaco di Cerzeto dott. Ermenegildo Mauro Lata

Il 29 aprile 2005, con D.P.C.M, n. 3427, tra le altre cose dispone che vengano effettuati studi su varie aree del Comune di Cerzeto.

Da fine giugno a metà luglio del 2005 vengono effettuati carotaggi nella frazione Cavallerizzo.

Il 7 luglio 2005, presso la sede della Giunta Regionale della Calabria, viene esposto l’esito degli studi relativi ai carotaggi (tra l’altro ancora in corso) e le possibilità di intervento per il ritorno alle ordinarie condizioni di vita della popolazione. Le soluzioni illustrate sono le seguenti:

1a soluzione

a) Mitigazione della pericolosità idrogeologica mediante:

– controllo del livello della falda;

– sistemazione e consolidamento dei versanti in frana o soggette a fenomeni gravitativi.

b) Recupero del danno abitativo ed infrastrutturale ed adeguamento sismico.

2a soluzione

a) Delocalizzazione totale della popolazione in una zona esente da rischi idrogeologici ed idonea dal punto di vista sia geologico-tecnico che socio-culturale;

b) Realizzazione di nuovi edifici conformi alla nuova normativa sismica.

Il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale sceglie la seconda soluzione, ossia quella di delocalizzare integralmente il centro abitato in località Pianette in quanto “La delocalizzazione si presenta come l’intervento più efficace poiché”, secondo gli studiosi del Dipartimento, “gli interventi di mitigazione e recupero sembrano presentare costi rilevanti e certamente comparabili con quelli attribuibili alla delocalizzazione, nonché la popolazione resterebbe esposta ad un livello di pericolosità complessiva tale da necessitare di un adeguato sistema di allertamento e della conseguente pianificazione d’emergenza”. Tutto questo senza tenere in considerazione gli altri costi sociali, di disadattamento, dei legami familiari, del processo di disgregazione della comunita’, del distacco delle famiglie (specie le persone piu’ anziane) dalle proprie abitazioni rimaste integre e perfettamente abitabili e dal proprio paese.

La soluzione adottata dalla Protezione Civile non è arrivata dopo un coinvolgimento della popolazione. E’ stata imposta la delocalizzazione senza tener conto minimamente della possibilità di recupero dell’antico borgo.

Gli studi geologici vengono mostrati ufficialmente alla popolazione dopo 4 anni e mezzo dall’evento franoso (vedi successivamente indicazioni al 1° ottobre 2009). Da questi studi, sottoposti ad esperti geologi, si evince che per supportare la delocalizzazione son stati utilizzati studi relativi a campagna geognostica in loco effettuata negli anni novanta. Altri studi satellitari sono stati utilizzati come prova incofutabile di un paese ad alto rischio da frane e sismiche con movimenti consistenti all’anno. Siamo arrivati alla meta’ del 2014 e nessun movimento grave ha interessato il centro storico di Cavallerizzo, oggi abbandonato da tutte le Autorita’ preposte alla salvaguardia e alla tutela.

Il 21 ottobre 2005 viene emanata l’ordinanza n° 3472 (arreca una serie impressionante di deroghe ala legge sui lavori pubblici che ha consentito verosimilmente di dare i lavori senza gara di appalto), pubblicata sulla G.U. n° 255 del 2 novembre 2005, che stabilisce ufficialmente di delocalizzare la frazione di Cavallerizzo e di ricostruirla interamente nel suddetto sito di Pianette. Contestualmente viene presentata, presso la sede della Giunta Regionale a Catanzaro, una bozza del progetto preliminare

Nel 2005 viene chiesto un finanziamento di Euro 10.500.000,00 con oggetto: MESSA IN SICUREZZA, CONSOLIDAMENTO E RIQUALIFICAZIONE DI PARTI DELLA FRAZIONE DI CAVALLERIZZO, DELLA RETE STRADALE E DEI SOTTOSERVIZI DANNEGGIATI (STATO DI CALAMITA’ NAT. MARZO 2005).

Il 1° marzo 2006, con Decreto PCM del 30/01/2006, ripartizione quota dell’otto per mille per l’anno 2005 viene erogato un finanziamento di Euro 2.500.000,00 (2 milioni e cinquecento mila euro). Da come si evince dallo stesso Decreto cambia del tutto l’oggetto di destinazione dei fondi: “Comune di Cerzeto (Cosenza) – Programma di messa in sicurezza della popolazione di Cerzeto”. In pratica tale finanziamento richiesto per un fine preciso per la bonifica dell’area in frana sulla parte sud di Cavallerizzo viene riversato sulla costruzione del nuovo agglomerato urbano di Pianette, come si evince alla data di seguito del 2 maggio 2006. Bisognerebbe verificare altri, presunti, finanziamenti a suo tempo promessi dalla Provincia di Cosenza e dalla Regione Calabria, se sono stati erogati e per quale fine invece di intervenire sul corpo frana. Ancora oggi non e’ stato speso nemmeno un centesimo sulla parte sud del paese nonostante questa situazione rappresenta anche un pericolo per l’incolumità’ pubblica e privata delle tante persone che utilizzano i terreni all’interno del corpo di frana, le strade che costeggiano tutta la parte disastrata ed il cimitero adiacente.

Il 1° marzo 2006, viene svolta la Conferenza dei servizi che approva il progetto preliminare.

Il 4 aprile 2006, con procedure mai rese pubbliche, vengono aggiudicati i lavori di realizzazione del nuovo paese in località Pianette, ad una ATI (Associazione Temporanea di Imprese) che ha come capogruppo la ditta Zinzi S.r.L. di Catanzaro (appalto integrato –L’ATI si aggiudica oltre che l’esecuzione dei lavori, anche le successive due fasi progettuali previste dalla legge sui lavori pubblici. Quella definitiva e quella esecutiva).

Il 2 maggio 2006, con ordinanza n° 3520, viene stabilito che le risorse assegnate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 gennaio 2006, concernenti la ripartizione della quota dell’otto per mille per l’anno 2005 pari a euro 2.500.000,00 (2 milioni e cinquecento mila euro), finalizzate all’attuazione del programma di messa in sicurezza della popolazione di Cerzeto, siano trasferite al commissario delegato nominato per fronteggiare l’emergenza verificatasi in conseguenza degli eventi franosi. In pratica Bertolaso & Company hanno fatto quello che hanno voluto invece di bonificare la zona sud di Cavallerizzo e magari ripristinare il tracciato stradale provinciale tuttora interrotto e sul quale nessuno e’ mai piu’ intervenuto.

Il 16 maggio 2006, viene firmato il contratto dalla ditta Zinzi.

Con ordinanza 28 luglio 2006, n. 3536, del Presidente del Consiglio dei Ministri arrecante disposizioni urgenti di protezione civile. Al fine di consentire il proseguimento degli interventi straordinari ed urgenti previsti nel piano di delocalizzazione e di ricostruzione dell’abitato della frazione di Cavallerizzo nel comune di Cerzeto (Cosenza) di cui all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 21 ottobre 2005 n. 3472 e successive modifiche ed integrazioni, è autorizzata la spesa di 36.700.000,00 milioni di euro.

Nella prima settimana di settembre 2006 nonostante non ci sia stata nessuna posa della prima pietra iniziano i lavori di sbancamento del terreno.

Il 21 novembre 2006 viene esposta da parte dei progettisti, presso il Comune di Cerzeto, una bozza del progetto definitivo del nuovo centro abitato da realizzare nella località Pianette (sempre del Comune di Cerzeto).

28 luglio 2007 nasce l’associazione Cavallerizzo Vive – Kajverici Rron formata da residenti e non dell’antico paese che lo vogliono preservare. 

31 luglio 2007 viene approvato il progetto definitivo da parte della Conferenza di Servizi, riunitasi presso la sede del soggetto attuatore (la prefettura di Cosenza).

10 ottobre 2007 viene posata la prima pietra con la cerimonia ufficiale. Vengono indicati 900 giorni per la consegna delle abitazioni.

Fine di ottobre 2007 l’associazione Cavallerizzo Vive con un’istanza di accesso atti, richiede tutta la documentazione relativa alla vicenda abbandono e ricostruzione. Dopo diverse vicissitudini, a distanza di 5 mesi, si ottengono dall’Ufficio tecnico del Comune di Cerzeto, 6 documenti su 27 richiesti (non ancora gli studi geologici prodotti per la delocalizzazione).

7 marzo 2008 viene inaugurata la zona industriale da parte del Commissario delegato Guido Bertolaso, costruita nella località Colombra (a valle di Pianette). Consegnata agli “artigiani” in parte a maggio del 2010 ma ad oggi a noi non risulta attiva.

26 maggio 2008 viene presentato un ricorso (dall’Associazione scrivente “Cavallerizzo Vive-Kajverici Rron”) al TAR Calabria, poi successivamente trasferito al TAR Lazio (04/07/2008), con oggetto “approvazione del progetto definitivo di ricostruzione di Cavallerizzo”.

29 dicembre 2008 l’associazione scrivente presenta un reclamo al Garante per la Privacy per la pubblicazione sul sito web del “Comitato Cittadino per Cavallerizzo (per la delocalizzazione e l’abbandono di Cavallerizzo)” della stessa copia integrale del ricorso (vedi punto precedente) notificato al Comune di Cerzeto. A maggio del 2009 il Garante per la Privacy notifica al “Comitato Cittadino per Cavallerizzo” una lettera nella quale chiede informazioni per la violazione commessa e impone la rimozione immediata del ricorso pubblicato nel loro sito web. E’ importante ripetere che la copia del ricorso pubblicata era quella che e’ stata notificata legalmente al Comune di Cerzeto. Si capisce bene che qualcuno (qualcuno che ci lavorava) l’ha sottratta all’ufficio comunale e ne ha fornito una copia agli autori della pubblicazione come sopra descritto.

In data 16 aprile 2009 con prot. n° 2337/P e in data 6 luglio u.s. con prot. n° 1373/P La “Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio per la Calabria”, invia due lettere al Comune di Cerzeto e ad altri soggetti interessati alla “tutela storica, etnoantropologica e paesaggistica” affinché si intervenga celermente sul recupero dell’intero centro storico di Cavallerizzo perché ritenuto un complesso urbanistico-architettonico di eccezionale valore sia per la memoria storica, sia per l’aspetto morfologico e sia per la compattezza edilizia che esso rappresenta (Soprintendente ad interim Arch. Stefano Gizzi).

Nel mese di Giugno 2009 il dott. Ermenegildo Mauro Lata si dimette da Sindaco del Comune di Cerzeto.

Durante l’assenza del Sindaco vengono nominati, prima il Commissari Prefettizio dott.ssa Francesca Pezone e, successivamente, il Prefetto Vicario dott.ssa Paola Galeone proprio per la situazione delicata presente in Comune.

Il 1° ottobre 2009 ci vengono consegnate (all’Associazione scrivente “Cavallerizzo Vive-Kajverici Rron”), nel Comune di Cerzeto, le relazioni ufficiali che hanno decretato l’abbandono dell’antico paese e della conseguente delocalizzazione. In pratica gli studi geologici vengono mostrati ufficialmente alla popolazione dopo 4 anni e mezzo dall’evento franoso.

La Protezione Civile era molto determinata a ribadire, anche con una certa arroganza, che le sue perizie erano assolutamente indiscutibili, ma era, se possibile, ancora più determinata a non farle vedere a nessuno. Dopo la sospirata acquisizione abbiamo scoperto che tali perizie non sono poi così inconfutabili. Ci siamo rivolti ad un esperto Geologo prof. Fabio Ietto dell’Università degli Studi della Calabria e, lo stesso, ha riscontrato delle incredibili novità. Le più importanti sono che l’area scelta per la delocalizzazione è pericolosa ancor più che l’antico Cavallerizzo e che quest’ultimo, con i dovuti accorgimenti, era recuperabile, spendendo anche molto meno di ciò che è stato finora speso.

Il 3 marzo 2010 il Tar del Lazio (per motivi che riguardano l’eccessivo ricorso ai poteri straordinari di deroga) annulla il verbale della conferenza dei servizi che aveva approvato il progetto definitivo della new town. Viene, nella stessa sentenza del Tar Lazio, denunciata la mancanza della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA). I lavori nella nuova frazione si sarebbero dovuti fermare, ma con molta arroganza le Autorità coinvolte fanno proseguire la ricostruizione.

Nel mese di Marzo 2010 entra in carica il neo Sindaco arch. Giuseppe Rizzo (la nuova amministrazione è composta anche da persone che hanno sostenuto e avvantaggiato l’iter di delocalizzazione e di abbandono di Cavallerizzo, imposto dai vertici della Protezione Civile Nazionale e gli effetti contro coloro che non accettano tale scelta, in primis contro la nostra Associazione, si leggeranno di seguito).

Dopo qualche settimana dalla sentenza del Tar Lazio del 3 marzo 2010, la Protezione Civile Nazionale, la Prefettura di Cosenza (in qualità di Soggetto Attuatore) e successivamente anche il Comune di Cerzeto, fanno appello alla stessa sentenza.

Il Comune di Cerzeto (guidato dalla amministrazione del Sindaco Giuseppe Rizzo e da alcuni componenti del Comitato pro delocalizzazione), il  23 aprile 2010,  impedisce per la prima volta, dopo secoli di storia e di tradizione religiosa, la celebrazione della Messa in onore al Santo Protettore di Cavallerizzo San Giorgio Martire.

Il 25 maggio 2010 il Consiglio di Stato, accoglie l’istanza di sospensiva proposta dai soggetti qui sopra indicati e sospende l’efficacia della sentenza del 3 marzo 2010, rimandando, a data ancora da destinare, la decisione finale in udienza di merito.

Il 14 maggio 2010 il quotidiano nazionale “IL GIORNALE” pubblica l’articolo “Dai ministeri alla Finanza tutti facevano a gara per dar lavoro ad Anemone – Ecco l’ultima parte dell’elenco con 248 nomi, in chiaro o in codice, di quanti si sono affidati al costruttore arrestato per l’inchiesta sul G8”

Dall’inchiesta su Anemone & Company viene fuori che quest’ultimo ha manovrato anche il mega cantiere della New Town di Cerzeto attraverso il Consorzio Stabile Centritalia Scpa.

Anche “La Repubblica” ed il Fatto Quotidiano” e diversi giornali locali riprendono il fatto clamoroso: “Anemone anche nella Nuova Cavallerizzo di Cerzeto”.

Nei mesi di Giugno, Luglio, Agosto e Settembre 2010 il Comune di Cerzeto e la Prefettura di Cosenza, impediscono all’Assoc. “Cavallerizzo Vive – Kajverici Rron”, lo svolgimento delle usuali giornate ecologiche volte per preservare l’antico centro storico dall’abbandono.

Il 16 settembre 2010  ritorna, solamente nella New Town, Guido Bertolaso. Solite promesse e soliti convincimenti. Lo stesso giorno viene anche premiato con una medaglia dal “Comitato Pro delocalizzazione”. Come se tutto fosse andato alla perfezione.

Il 1 agosto 2011 l’Associazione “Cavallerizzo Vive – Kajverici Rron” deposita un esposto alla procura della Repubblica di Cosenza, denunciando tutti gli abusi attuati dagli Enti e persone coinvolte nella delocalizzazione di Cavallerizzo.

Il 22 gennaio 2011 scocca lo “zero” sul count-down apposto al cancello della new town di Cerzeto. Nessuno si fa vivo perché vi sono ancora molti altri lavori da terminare: sono stati completati solo due quartieri su cinque, mancano diverse opere di urbanizzazione, collaudi e il passaggio di proprietà dal Soggetto Attuatore al Comune di Cerzeto. La new town, dal punto di vista architettonico si presenta gia’ brutta e fredda.

Il 28 gennaio 2011 con apposita O.P.C.M. viene prorogato per la sesta volta lo stato di emergenza nel territorio del Comune di Cerzeto, fino al 30 giugno 2011 (data in cui si dovrebbero completare tutti i lavori).

Il 5 febbraio 2011 il Comune di Cerzeto in presenza del Soggetto Attuatore Prefetto di Cosenza dott. Cannizzaro, consegna ad alcune famiglie, solo simbolicamente, alcuni alloggi dei due quartieri completati. Il proprietario del nuovo alloggio firma il contratto (controparte è lo stesso Comune) preliminare di permuta (cessione della vecchia casa dell’antico Cavallerizzo in cambio della nuova abitazione nella new town) da formalizzare con atto definitivo entro un anno. E’ un consegna farsa in quanto i nuovi alloggi pre-consegnati non hanno ancora il certificato di agibilità (mancano i collaudi tecnico-amministrativi) e ne dovrebbe essere vietata sia la possibilità di effettuare modifiche sia di abitarvi. Nel contratto, però, viene data la possibilità di fare modifiche anche sostanziali e non viene vietata l’effettiva permanenza. L’Associazione scrivente segnala il tutto alla Procura della Repubblica di Cosenza.

Successivamente (lo vedremo nei prossimi punti) il Sindaco si trova costretto a fare una nuova ordinanza dove impedisce qualsiasi modifica.

Il 25 febbraio 2011, in visita ufficiale, il nuovo capo della Protezione Civile Naz. Franco Gabrielli viene prima nell’antico Cavallerizzo e poi va nella New Town. E’ la prima volta che un Capo della Protezione Civile mette piede nell’antico borgo di Cavallerizzo. Bertolaso, Rinaldi, Fiori non ci sono mai stati di persona. Noi dell’Associazione Cavallerizzo Vive – Kajverici Rron, abbiamo espresso la nostre opinioni e le nostre volontà, ma niente è stato tenuto in considerzaione. Nella new town, lo stesso Gabrielli inaugura la consegna di alcuni alloggi sempre dei due quartieri terminati.

Il 24 marzo 2011 il Comune di Cerzeto emette una nuova ordinanza dove vieta la possibilità di effettuare modifiche sostanziali negli alloggi pre-consegnati. Tutto questo ha dell’incredibile perché il Comune di Cerzeto nonostante non sia ancora proprietario degli immobili costruiti nella new town figura come controparte nel contratto preliminare di permuta. Oltretutto, nello stesso contratto, indica la possibilità di fare modifiche negli alloggi e così fa la gente. Successivamente i Carabinieri, forse anche su indicazione dei responsabili di cantiere, chiedono lumi su questa strana vicenda delle modifiche. In effetti se non vi sono i collaudi tecnico-amministrativi, il proprietario che ha firmato il contratto preliminare, non è proprietario a pieno titolo dell’immobile. Oltre tutto a non poter fare nessuna modifica nel nuovo alloggio non può assolutamente abitarvi, cosa che alcuni però stanno già facendo.

Sul fatto che molti hanno già fatto diverse modifiche il Comune è stato costretto ad emettere l’ordinanza di cui sopra.

La frazione di Cavallerizzo è oggi completamente abbandonata ed i proprietari delle abitazioni  rimaste intatte possono accedervi ogni lunedì, mercoledì e venerdì, previo permesso del Comune di Cerzeto (salvo in caso di pioggia).

Si precisa che gli edifici che non sono stati interessati dalla frana risultano circa l’85 % del totale, alcuni di importanza storica per il territorio.

La frana del 7 marzo 2005 ha coinvolto e distrutto per un tratto di circa 400 m la strada provinciale che attraversa il nostro paese sulla parte di nuova costruzione a sud. Questo evento ha di fatto tagliato i collegamenti con l’importante centro abitato di San Marco Argentano, creando innumerevoli disagi a tutti i paesi del circondario posizionati a sud ed a nord della frazione Cavallerizzo (una decina di Comuni). Oggi, questo tratto di strada non è ancora stato ripristinato. I tracciati alternativi non sono adeguati dal punto di vista della sicurezza stradale ed inoltre allungano di molto i tempi di percorrenza.

La delocalizzazione è stata una soluzione imposta presa senza le dovute ponderazioni. Un abbandono dell’antico centro abitato che trae origine da opportunismi e da una serie sconvolgente di dichiarazioni allarmistiche tendenti a convincere la popolazione della veridicità di presunti studi ed indagini geologiche effettuati a Cavallerizzo. Gli studi che abbiamo ottenuto (4 anni e mezzo dopo l’evento franoso) sono stati smentiti su carta da due illustri Geologi prof.ri Fabio e Antonino IETTO – UNICAL ed altri nomi di importanza regionale e nazionale che ribadiscono la frettolosa ed inappropriata scelta della delocalizzazione dell’intera frazione di Cavallerizzo. La relazione dei geologi sopra citati denuncia un rischio da instabilità idrogeologica molto elevata del sito scelto per la delocalizzazione (località Pianette sempre nel Comune di Cerzeto). Nello stesso tempo le relazioni indicano che anche tutti quei paesi che si trovano sulla faglia “San Fili a San Marco Argentano” presentano forti problemi di dissesto idrogeologico, molti, anche più gravi di Cavallerizzo, ma rimangono abitati come sempre.

Alla “cricca” interessava, su tutti gli altri, l’aspetto della ricostruzione e ovviamente i finanziamenti che sono arrivati ufficialmente, sino a fine lavori a 72 milioni di euro!

Nel nuovo agglomerato urbano di Pianette, nonostante siano stati inseriti nelle varie fasi progettuali, non sono state costruite la Chiesa e la Scuola.

Il 14 febbraio 2012 presso la sede del Consiglio di Stato si discute l’udienza finale in merito al ricorso presentato dall’ Associazione scrivente.

Il 21 novembre 2013 l’Associazione “Cavallerizzo Vive – Kajverici Rron” presenta un esposto alla procura della Corte dei Conti di Catanzaro, denunciando tutti gli abusi attuati dagli Enti e persone coinvolte nella delocalizzazione di Cavallerizzo per frode allo stato e danno all’erario. Tale esposto per non si sa quale motivo, non e’ stato mai protocollato.

L’11 dicembre 2013 il Consiglio di Stato emette una elaborata sentenza ed accoglie, in parte, il ricorso cosi esprimendosi: “la successiva scelta di delocalizzare Cavallerizzo . . . non può farsi rientrare tra quelle di carattere emergenziale”,  manca la Valutazione di Impatto Ambientale e annulla per effetto il verbale della conferenza dei servizi che aveva approvato il progetto definitivo della new town di Pianette. Il nuovo agglomerato urbano e’ abusivo e sono nulli tutti i titoli di proprieta’ o i negozi di affitto e vendita.

Il 24 gennaio 2014 l’Associazione “Cavallerizzo Vive – Kajverici Rron”, data l’inerzia delle amministrazioni, presenta, dinnanzi al Tar del Lazio, un ricorso per l’ottemperanza della sentenza emessa dal Consiglio di Stato nel dicembre 2013.

Il 7 febbraio 2014 l’Associazione scrivente presenta lo stesso esposto del 21 novembre 2013 alla Guardia di Finanza di Cosenza (Polizia Tributaria) con le stesse motivazioni.

Le indagini sono tuttora in corso: Danno all’erario, spreco di denaro pubblico, gestione degli appalti, abusivismo edilizio.

Il 14 marzo 2014 il Comune di Cerzeto (CS) presenta un ricorso per la revocazione o annullamento della sentenza del Consiglio di Stato emessa a dicembre 2013 chiedendo anche la sospensiva di modo che si potessero allungare i tempi in merito alla discussione del ricorso d’ottemperanza.

Il 15 aprile 2014 si tiene al Consiglio di Stato la discussione della sospensiva chiesta dal Comune di Cerzeto (CS) per il ricorso di revocazione o annullamento della sentenza emessa dallo stesso Consiglio di Stato. In tale udienza, come vedremo alla data del 15 maggio 2014 (data di pubblicazione della sentenza in questione), il Collegio giudicante discute definitivamente il ricorso in questione.

Il 23 aprile 2014 dato il ricorso di revocazione di cui sopra, in attesa della pubblicazione della sentenza, il Tar del Lazio rimanda l’udienza (all’11 giugno 2014) per la discussione dell’ottemperanza della sentenza emessa dal Consiglio di Stato.

23 aprile 2014 Giorno della Festa del Santo Patrono di Cavallerizzo San Giorgio Martire. Sia l’amministrazione comunale di Cerzeto e sia la Sede Vescovile di San Marco Argentano vietano la possibilità di celebrare la secolare festa religiosa nell’antico paese. E’ evidente la volonta’ da parte delle Istituzioni di cercare di annientare del tutto la storia e cultura del piccolo borgo arbereshe. Qualsiasi attivita’ volta alla tutela ambientale e culturale e religiosa nell’abitato di Cavallerizzo, autorizzata o supportata da una istituzione o autorita’ puo’ essere intesa come l’essere d’accordo con l’Associazione Cavallerizzo Vive e quindi con il recupero del paese ad oggi abbandonato.

Duarante i mesi di aprile, maggio, giugno e luglio in nuovo Rettore della Rettoria di San Giorgio Martire in Cavallerizzo, con l’autorizzazione vescovile, inizia a trasferire tutti i beni della secolare Chiesa verso il nuovo quartiere popolare di Pianette, dove attualmente pende la sentenza del Consiglio di Stato del dicembre 2013 che afferma l’abusivita’ dell’intera area urbana.

Il 15 maggio 2014 il Consiglio di Stato, definitivamente pronunciandosi, notifica alle parti in giudizio la sentenza con la quale dichiara inammissibile il ricorso presentato dal Comune di Cerzeto per l’annullamento della sentenza emessa dallo Consiglio di Stato (si ricorda che la sentenza era risale all’11 dicembre 2013 e nella stessa, il nuovo agglomerato urbano, fu dichiaro abusivo). Lo stesso Consiglio di Stato il 15 maggio 2014 condanno’ il Comune di Cerzeto a rifondere le spese legali sostenute dall’Associazione “Cavallerizzo Vive – Kajverici Rron”.

L’11 giugno 2014 si tiene al Tar del Lazio l’udienza per la discussione del ricorso per l’ottemperanza della sentenza emessa dal Consiglio di Stato.

Il 2 luglio 2014 il Tar del Lazio emette la sentenza l’Associazione “Cavallerizzo Vive – Kajverici Rron”. Il Tar Lazio ha accolto il ricorso dell’associazione scrivente ed ha accertato la colpevole inerzia delle Amministrazioni, condannando le Amministrazioni medesime a riavviare il procedimento abilitativo del nuovo abitato entro trenta giorni, previa acquisizione della valutazione di impatto ambientale. Ove ciò non avvenga verrà nominato un commissario ad acta che avra’ altri trenta giorni a disposizione per convocare una nuova conferenza di servizi. Il TAR Lazio ha condannato, ancora una volta le Amministrazione a rifondere le spese legali ai ricorrenti.

L’8 settembre 2014 Presso il dipartimento della Protezione Civile Nazionale si e’ tenuta la prima seduta della conferenza di servizi volta all’approvazione postuma della Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) e di seguito all’approvazione del verbale approvante il progetto definitivo della new town di Cerzeto, (quest’ultimo definitivamente annullato dal Consiglio di Stato con sentenza dell’11 dicembre 2013 – n. 02834/2010 Reg. Ric.).

Nella stessa riunione, il Presidente da seguito a quanto indicato dalla Sentenza del Tar Lazio del 2 luglio 2014 e chiede alla Regione Calabria di esprimersi in merito all’assoggettabilità alla V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) del nuovo agglomerato urbano di Pianette di Cerzeto, tuttora marchiato come abusivo. Si attende l’esito della Regione Calabria.

Nella prima settimana di Ottobre 2014 il Sindaco di San Marco Argentano, Virginia Mariotti, ha convocato diversi amministratori nella sala consiliare del suo municipio per riaccendere i riflettori sull’argomento del ripristino della strada provinciale di Cavallerizzo, interrotta a seguito della frana del 2005. Dal documento prodotto, si evince la “forte preoccupazione per la diminuzione dei residenti nei propri centri abitati”. Gli stessi studenti, che frequentano le scuole di San Marco (distante solo pochi km) hanno difficoltà a raggiungere la cittadina normanna a causa della viabilità. Ma le ripercussioni, emerge dal documento, sono anche economiche e culturali. «I cittadini dei borghi -è scritto- che un tempo si ritrovavano per mercati, fiere, ecc., sono sempre più isolati e rischiano di perdere la loro identità». E nell’evidenziare le “notevoli difficoltà quotidiane per gli spostamenti”, gli amministratori evidenziano le necessità della strada anche sotto il profilo sanitario, visto che il presidio ospedaliero di San Marco resto un importante punto di riferimento. Alla luce di questi fatti, quindi, la concordata sinergia per “liberare le proprie comunità dall’isolamento”. A questo seguiranno nuovi incontri per sensibilizzare le altre istituzioni a muoversi al fine di risolvere l’annoso problema della viabilità.

La Storia Continua

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RAFFAELE VINCENZO BARONE, PITTORE ARBËRESHË

Posted on 08 ottobre 2014 by admin

Perri2014VACCARIZZO ALBANESE (di Francesco Perri) – Sarà presentata nel suo paese natale, Vaccarizzo Albanese, la monografia su Raffaele Vincenzo Barone (1863‐1953), che Cecilia e Francesco Perri hanno scritto e pubblicato ne “I quaderni dell’IRFEA”, sezione Arte, diretta da Cecilia Perri per i tipi de “La Mongolfiera Editrice”.

L’appuntamento è per le ore 17,30 del prossimo 12 ottobre, nella sala Convegni “Palazzo Marino”. L’evento, introdotto e coordinato da Carlo Rango, vedrà la partecipazione del sindaco di Vaccarizzo, Antonio Pomillo, dell’editore Giovanni Spedicati, della presidente dell’azione cattolica della cittadina arbëreshe, Chiara Liguori, e del vicario dell’Eparchia di Lungro, Papas Pietro Lanza.

Alla presenza degli autori, e grazie anche ai loro interventi, ci si soffermerà sulla figura e l’opera di Raffaele Vincenzo Barone senza trascurare un cenno agli altri pittori che sono vissuti a Vaccarizzo e che sono ricordati nella monografia dei Perri (Eugenio Lorenzo Barone, Antonio Scura, Alberto Marchianò, Giuseppe Antonio Marchianò e Raffaele Barone).

Il libro, impreziosito dalla prefazione di Giorgio Leone, nella prospettiva di ri‐scoprire personaggi, fatti ed eventi che si sono succeduti nel corso della storia locale e che, spesso sono stati dimenticati, il libro – si diceva – lontano dal cadere nel municipalismo e nel localismo, è frutto di uno scavo su documenti d’archivio (ivi riprodotti) e di una ricerca, entrambi scientificamente condotti, che hanno consentito la stesura di una biografia dei pittori e la redazione di un catalogo delle loro opere finora reperite. Emerge, sia per la dovizia delle notizie finora disponibili sia per la qualità delle sue opere, la figura di Raffaele Vincenzo Barone «considerato ‐ scrive Cecilia Perri ‐ un rinomato pittore e disegnatore, la cui arte è principalmente orientata verso la pittura di paesaggio e la ritrattistica», un artista che, giovanissimo, emigrò nell’America Latina dove svolse un’intensa attività tanto da essere ricordato come un “Pioniere dell’arte” nella città argentina di Rosario, dove tuttora riposa.

Lavoro complesso, quindi, è quello che traspare da questo libro, lavoro che, per dirla con Dante Maffia, è «estremamente necessario per ricostruire le identità dei luoghi e della gente che ha abitato e abita i luoghi periferici, anche per evitare di infossarsi nel luogo comune che i paesi del Sud hanno vissuto soltanto e sempre dentro il recinto asfittico del lavoro dei contadini senza nessuna apertura verso il bello».

 

Carlo Rango

Presidente

Associazione culturale privata IRFEA

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