Archive | gennaio, 2013

Protetto: SHPÌA NÀNES ÀFER KATOQET E NDRIKULES SERAFINË

Posted on 27 gennaio 2013 by admin

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Protetto: LA COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI PER GLI ARBËRESHË

Posted on 25 gennaio 2013 by admin

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Protetto: IL PATRIARCATO ALLARGATO ARBËRESHË NEL REGNO DI NAPOLI

Posted on 19 gennaio 2013 by admin

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NAPOLI: SANT’ATANASIO IL GRANDE FIGURA DI UN’EPOCA

Posted on 15 gennaio 2013 by admin

NAPOLI (di Atanasio Pizzi)  – Secondo l’antica tradizione della Chiesa di Costantinopoli, il 18 di gennaio si celebra il ritorno di Sant’Atanasio dall’esilio, quando alla morte dell’ariano Gregorio di Cappadocia il 21 ottobre 346, egli riuscì a tornare alla sua sede come patriarca di Alessandria.

La festa principale di Sant’Atanasio il Grande si celebra il 2 maggio, giorno del trasporto delle sue reliquie.

In questo stesso giorno ricorre anche l’Ufficio di San Cirillo perché, come Atanasio il Grande anche egli fu difensore del dogma ortodosso della Trinità consustanziale contro l’arianesimo, così Cirillo Grande, anch’egli arcivescovo di Alessandria (412-444) è stato il difensore del dogma dell’Incarnazione del Verbo nel grembo di Maria.

La vita di Sant’Atanasio il Grande (295-373) è legata al grande sforzo che la Chiesa dovette sostenere in quegli anni per definire l’accesa controversia sul dogma trinitario, alla cui difesa si dedicò con tutte le sue energie.

Ancora diacono accompagnò il suo vescovo Alessandro al primo Concilio di Nicea del 325, voluto dall’imperatore Costantino I per dirimere la questione sollevata dalla predicazione di Ario, anch’egli di Alessandria, circa la natura di Cristo che costituisce, tuttora la base dogmatica del Cristianesimo storico.

Nell’attuale Via Mezzocannone, sede storica della cittadella Universitaria partenopea, un tempo s’identificava come la regione degli Alessandrini.

Il Nilo, fiume importante e caratterizzante l’Egitto, da il nome al sedile che è segnato dal monumento rappresentato da una persona sdraiata sul fianco sinistro che si appoggia a un sasso dal quale sgorga l’acqua, sotto i piedi sporge un coccodrillo e bambini nudi a raffigurare il segno della fecondità del grande fiume.

Prima in quest’area sorgeva un tempio pagano, poi sostituito da una Chiesa intitolata a Sant’Atanasio di Alessandria rappresentando il luogo atto ad accogliere e riunire in preghiera i mercanti provenienti dall’Egitto.

La chiesa fu per lungo tempo meta di culto e riferimento cristiano di rilievo, tanto che appare trascritta nel volume delle Chiese maggiori Napoletane, ove si legge: “S’Athanasius Alexandrinus, in vico dicto Alessandrinorum in regione Nili”.

Oggi la città partenopea, in ricordo del santo conserva una statua nella Basilica di San Francesco di Paola in Piazza Plebiscito.

Nella regione del Nilo, Via degli Alessandrini oggi via Mezzocannone, è stata modificata in modo radicale dalla sua originaria configurazione urbana e conserva solo il monumento acefalo al quale è stata aggiunta una testa barbuta; conservando in questo modo il riferimento antico degli Alessandrini.

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LA COMUNITA’ ARBERESHE DEL VULTURE IN VISITA A ROMA ALLA MOSTRA: BASILICATA:TRADIZIONI, ARTE E FEDE

Posted on 04 gennaio 2013 by admin

BARILE (di Lorenzo Zolfo) – La comunità arbereshe di Barile, grazie al Comitato Sacra Rappresentazione della Via Crucis di Barile, presieduta da Angioletta D’Andrea, il 3 gennaio scorso è stato a Roma in piazza S.Pietro a visitare il Presepe  (attorniato da splendidi plastici raffiguranti alcune scene della Cripta del Peccato originale di Matera) realizzato dall’artista materano, Franco Artese la mostra Basilicata: Tradizioni, Arte e Fede promossa dalla Regione Basilicata, dall’APT e dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata, con il coordinamento della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata. Questa mostra, inaugurata il 24 dicembre è visitabile fino al 3 febbraio presso il Braccio Carlo Magno, in Vaticano. Nella sezione espressioni della devozione popolare non poteva mancare Barile con la sua Sacra Rappresentazione con personaggi viventi del Venerdì Santo di Barile, la  più antica della Basilicata e del Sud Italia. Le sue origini risalgono al 1600. Da allora, ogni anno, ininterrottamente, “Fede, Tradizione e Storia”, in quest’angolo di terra della Basilicata, per le viuzze del centro storico si tengono per mano il giorno del Venerdì Santo.  Tra i personaggi in mostra a Roma, vi figura il Moro, è un  personaggio pagano, creato dalla tradizione del borgo vulturino. Non ha origini precise. Forse simboleggia i Turchi, che nel 1400 minacciarono l’Albania, causando dal «Paese delle aquile» la fuga di molti cittadini. Gli albanesi fondarono diverse comunità nell’Italia meridionale. Compresa quella di Barile.  L’11 maggio del 1983 il “Comitato Sacra Rappresentazione – Via Crucis di Barile” realizzò a Roma e nella Città del Vaticano, alla presenza di Giovanni Paolo II, l’inimitabile processione dei misteri, ricevendo la Benedizione. Ad accogliere il visitatore in questa mostra un maestoso Carro della Bruna, che si festeggia a Matera ai primi di luglio. Tra i tanti visitatori del 3 gennaio, si è notata la presenza di due anziane. Lucia Carriero di Matera, adesso abita a Roma e Maria Altavista di Brienza di circa 90 anni , ospite della signora materana.Alla vista di queste gigantografie dal titolo Terra d’incanto e di sacralità hanno riferito: “ Matera ed altre cittadine lucane finalmente finiscono di uscire dall’anonimato, contrariamente allo spirito meridionale. Finalmente anche i piccoli centri della Basilicata visti da tutto il mondo”.  Che questa mostra sia visitata da centinaia e centinaia di persone ce lo conferma Martina Buoscio di Roma, una delle assistenti di questa mostra: “dal giorno di inaugurazione, 20 dicembre, entrano almeno 600 persone al giorno. Quelli che vi entrano, non è gente da passatempo, percorrono con attenzione ed ammirazione tutte le sale della mostra, come anche i video sono visti da tante persone”. Una famiglia di Brescia, pur non conoscendo la Basilicata, ha riferito: “chiunque visita questa mostra alla fine ha voglia di visitare questa regione”. Dispiace non aver visto gigantografie inerenti il Santuario di San Donato di Ripacandida gemellato con la Basilica Superiore di Assisi grazie ai suoi splendidi affreschi cinquecenteschi o i centri arbereshe con le loro tradizioni culturali! La giornata della comunità arbereshe di Barile è continuata per alcuni con un pranzo al ristorante”I Vascellari” gestito da un lucano, Ivo Bitetti di Paterno, in quel momento frequentato da  Francesco Apolloni, sceneggiatore (distretto di polizia),regista (Un sueno a Mitad) e attore( in scusa ma ti voglio sposare) e Alessandro Haber, attore, regista e cantante, ed altri con la visita presso le Scuderie del Quirinale alla mostra di Vermeer, il secolo d’oro dell’arte olandese.

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Protetto: UN DISCORSO NUOVO (një fjàlet i ri)

Posted on 01 gennaio 2013 by admin

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